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Agevolazioni fiscali per coniugi separati

Agevolazioni fiscali per coniugi separati

Ti stai per separare e vuoi sapere se è possibile pagare meno tasse con la separazione? Bene, allora prenditi 2 minuti e vediamo insieme quali possono essere le agevolazioni fiscali per coniugi separati.

E’ doveroso innanzitutto che ti dica che con questo articolo cercherò di trattare, sotto il profilo meramente giuridico, quali sono i vantaggi fiscali derivanti dalla separazione coniugale, senza che sia neanche lontanamente intenzione di chi scrive promuovere l’evasione fiscale.

Sei pronto allora? Partiamo.

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Con la separazione si pagano meno tasse?

A questa domanda possiamo rispondere in maniera affermativa, anche se non sempre è così.

Diciamo che le maggiori agevolazioni fiscali per i separati  toccheranno principalmente quelle coppie che vantano una condizione economica buona o almeno non deficitaria.

Ma vediamo ora quali possono essere tali benefici.

Agevolazioni fiscali per i separati.

Bene. E’ arrivato, finalmente, il momento di entrare nel vivo della questione. Di seguito quindi cercheremo di dare risposta alle domande del tipo: l’assegno di mantenimento è detraibile e/o deducibile? Se mi separo, devo continuare a pagare l’IMU per la seconda casa? In caso di separazione il reddito familiare si riduce? I genitori separati hanno diritto alle detrazioni per le tasse scolastiche e universitarie? Se mi separo e vendo la mia quota di proprietà a mia moglie, devo pagare le imposte di trasferimento?

Deduzione e detrazione dell’assegno di mantenimento per figli e coniuge.

Generalmente, in caso di separazione, è previsto a carico di uno dei due coniugi il versamento di un assegno di mantenimento per i figli ed eventualmente in favore dell’altro coniuge economicamente più debole.

Ora l’assegno di mantenimento per figli è detraibile dal 730 o dal modello unico perché costituisce una detrazione per i familiari a carico.

Diversamente, l’assegno di mantenimento versato in favore del coniuge è completamente deducibile.

Ciò significa che il coniuge che mensilmente garantisce all’altro il sostentamento, potrà risparmiare sule tasse da pagare scendendo di scaglione Irpef e, se versa anche il mantenimento ai figli, otterrà un ulteriore beneficio a seguito della detrazione.

Attenzione però. L’assegno di mantenimento percepito dal coniuge ( quello più debole ) costituisce reddito e come tale va tassato.

In ogni caso, il risparmio in caso di separazione legale è comunque garantito.

Quindi se verso il mantenimento a mia moglie posso risparmiare sulle tasse?

Facciamo un esempio per capire.

Poniamo che esistano due aliquote fiscali, una al 20% per i redditi fino a 40.000,00 ed una al 40% per redditi superiori a 40.000,00.

Il marito guadagna 80.000,00 euro all’anno mentre la moglie non percepisce redditi perché casalinga.

Bene.

Seguendo l’esempio di sopra, il marito dovrà pagare le tasse sulla base dell’aliquota massima e di conseguenza perderà il 40% dei propri guadagni annuali.

Tuttavia, se si separa obbligandosi a versare annualmente un assegno di mantenimento in favore della moglie di € 40.000,00, entrambi i coniugi andranno a dichiarare lo stesso reddito ovvero 40.000,00 e pagheranno le tasse in base ad un’aliquota del 20% e non del 40%.

Praticamente, il marito continuerà a guadagnare € 80.000,00 ma il suo imponile sarà pari ad € 40.000,00, visto il mantenimento che versa alla moglie; dall’altro lato la moglie dichiarerà al fisco € 40.000,00, che è l’importo che ricevere annualmente dal marito a titolo di mantenimento.

In definitiva la famiglia andrà a pagare molte meno tasse applicando un’aliquota del 20% piuttosto che del 40%.

Ovvero prima della separazione le tasse familiari ammontavano ad € 32.000,00 ( aliquota del 40% su 80.000,00 ) mentre, dopo la separazione, la somma da versare al fisco sarà di appena 16.000,00 euro applicando l’aliquota del 20% ( quindi € 8.000,00 per la moglie ed € 8.000,00 per il marito ).

Come vedi il risparmio è enorme!

Separazione e IMU su seconda casa

Ipotizziamo che il marito è proprietario oltre che dell’abitazione familiare dove vive insieme alla moglie ed ai figli, anche di un’altra abitazione.

Poniamo che entrambi i coniugi abbiano indicato, avendone possibilità, come “prima casa” l’abitazione familiare.

Così facendo il marito non pagherà l’IMU sull’abitazione coniugale, mentre la dovrà versare per l’altra abitazione di proprietà che non è stata indicata come principale.

Questo perché è possibile avere una sola prima casa per ciascun nucleo familiare.

La situazione cambia però se i coniugi si separano legalmente.

Infatti, se marito e moglie si separano legalmente ( attenzione la separazione di fatto non ha alcun effetto giuridico ), prevedendo l‘assegnazione dell’abitazione coniugale alla moglie, l’obbligo di versare l’IMU sarà a carico di quest’ultima, che tuttavia ne resterà esentata in quanto dal 2014 non è dovuta l’IMU sull’abitazione principale.

Quindi in tal caso comunque la moglie non dovrà pagare l’IMU.

E il marito?

Bene, anche il marito rimarrà esentato dal pagamento dell’IMU per l’altra abitazione di sua proprietà, purchè abbia stabilito ivi la propria dimora abituale o residenza.

In definitiva, se prima della separazione il marito pagava l’IMU per la seconda casa, con la separazione non sarà tenuto al pagamento della tassa sugli immobili in quanto quella che prima della separazione era considerata prima casa, con la separazione è divenuta prima casa.

Attenzione però. L’esenzione dal pagamento dell’IMU spetterà solo quando si è in presenza di un provvedimento di assegnazione dell’abitazione emesso dal Giudice ed in presenza di figli minori o maggiorenni ma non ancora economicamente indipendenti.

Riduzione reddito familiare per coppie separate.

La separazione coniugale comporta una riduzione del reddito individuale.

Si tratta di un vantaggio fiscale notevole, specialmente per quelle famiglie che percepiscono un buono stipendio, proprio perché con la separazione il reddito inevitabilmente andrà a ridursi.

Ciò consentirà ai coniugi di beneficiare di contributi ed agevolazioni statali. Si pensi ad esempio all’esenzione del ticket sanitario.

Detrazione tasse scolastiche e universitarie in caso di separazione.

I figli che restano a carico del genitore economicamente più debole, hanno diritto a detrazioni su tasse scolastiche, universitarie e sanitarie.

Esenzione delle imposte in caso di trasferimenti immobiliari tra coniugi separati.

In occasione di una separazione generalmente i coniugi cercano di risolvere anche i propri rapporti patrimoniali oltre che quelli personali.

I coniugi infatti possono accordarsi prevedendo il trasferimento in favore di uno dei due della piena proprietà o solo di una quota.

Pensiamo ad esempio che il marito sia proprietario dell’abitazione coniugale e che intenda cedere alla moglie la propria piena proprietà o solo una quota.

Bene.

Occorre evidenziare a questo punto, che se tale impegno a vendere viene incluso nell’accordo di separazione, il successivo perfezionamento della vendita, da effettuare comunque innanzi al Notaio, resterà completamente esentato dall’imposta di bollo, di registro e da ogni altra tassa.

In questo caso il risparmio può raggiungere anche qualche migliaio di euro.

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