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Separazione conviventi con figli

Separazione conviventi con figli

Negli ultimi anni, stante il crescente numero delle convivenze di fatto, sono inevitabilmente aumentate le richieste al nostro studio di consulenze legali aventi ad oggetto la separazione dei conviventi con figli.

Separazione dei conviventi con figli

Le domande che ci vengono poste sono varie, ma quelle più frequenti sono le seguenti:

Sono tenuto a versare l’assegno di mantenimento alla mia ex compagna se lei non lavora ?

A quanto ammonta mensilmente il contributo al mantenimento di mio figlio ?

Se mi separo perdo la disponibilità dell’abitazione di mia proprietà dove io e la mia ex vivevamo ?

Se questo articolo ti interessa è perché molto probabilmente anche tu stai attraversando una crisi con la tua compagna o addirittura hai già deciso di separarti e ti domandi quindi come bisogna muoversi in questo caso.

Come regolamentare l’affidamento ed il mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio ( ex naturali ) ?

Quando due persone conviventi, sebbene non abbiano contratto matrimonio, entrano in crisi ed hanno quindi deciso di separare le proprie vite, è sempre opportuno, specialmente in presenza di figli minori, procedere quanto prima alla regolamentazione dei loro rapporti:

  • personali (affidamento dei figli minori);
  • patrimoniali (contributo al mantenimento dei figli ).

Per fare ciò è necessario presentare in Tribunale un accordo congruo che regolamenti appunto il calendario di visite dei figli, l’assegno di mantenimento e le spese straordinarie in loro favore, l’assegnazione della casa familiare e via dicendo.

Al riguardo ti faccio presente che il nostro studio legale offre assistenza legale in tutta Italia in caso di separazione dei conviventi con figli anche piccoli.

Puoi avere maggiori informazioni cliccando sulla figura che trovi più sopra.

Tornando alle domande di cui sopra, occorre in primo luogo precisare che quando una coppia non è sposata, nessuno dei due ex conviventi può chiedere il mantenimento all’altro. Tale diritto infatti sorge solo in caso di matrimonio.

Alla seconda domanda, invece, bisogna rispondere in maniera affermativa, in quanto attualmente la legge non fa più alcuna differenza tra figli legittimi e figli nati al di fuori del matrimonio.

Pertanto anche nel caso di figlio nato da una coppia non coniugata, entrambi i genitori sono tenuti a mantenere la prole secondo le proprie disponibilità economiche.

Per conoscere come si quantifica il mantenimento dei figli, ti suggerisco di leggere un post creato appositamente dal nostro studio ove viene indicato in maniera dettagliata come calcolare l’assegno di mantenimento per i figli.

Tieni, tuttavia, conto che il mantenimento dei figli si compone di due voci. La prima è il contributo fisso mentre la seconda è quella relativa alle spese straordinarie.

A chi rimane l’abitazione familiare in caso di convivenza ?

Molto interessante è infine la questione relativa all’abitazione familiare.

Infatti, quando due conviventi si separano, possono sorgere problemi in ordine a chi continuerà a vivere nell’abitazione.

Al riguardo occorre far subito presente che ai fini dell’assegnazione della casa familiare si deve tener conto del principio, ormai consolidato in giurisprudenza, dell’interesse della prole.

Pertanto l’abitazione in questione resterà assegnata al genitore ritenuto più idoneo a vivere stabilmente con i figli, quindi in definitiva al genitore collocatario.

E’ ad esempio ritenuto più idoneo il genitore che ha maggior tempo da dedicare ai propri figli.

E’ molto importante infine far notare che, ai fini dell’assegnazione, non è importante che la coppia sia o meno sposata oppure il titolo di proprietà.

Ciò significa in definitiva che l’istituto dell’assegnazione ( ovvero il diritto di continuare ad abitarvi ) è previsto anche nel caso di separazione conviventi con figli e non segue necessariamente il legittimo proprietario.

Ciò significa che una casa di proprietà esclusiva di uno dei due genitori può tranquillamente essere assegnata all’altro genitore se quest’ultimo è stato ritenuto più idoneo ad accudire i figli.

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