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Come evitare la nomina dell’amministratore di sostegno

Come evitare la nomina dell’amministratore di sostegno

L’amministratore di sostegno è una figura importante nella tutela delle persone che, per vari motivi, non sono in grado di gestire autonomamente i propri interessi. Tuttavia, la nomina di un amministratore di sostegno può essere un processo delicato e complesso, che richiede particolare attenzione e cautela. In questo articolo esploreremo come evitare la nomina dell’amministratore di sostegno e quali sono i requisiti per ottenerlo. Analizzeremo anche i poteri dell’amministratore di sostegno e le procedure per opporsi alla sua nomina, fornendo consigli utili e informazioni dettagliate su questo tema importante.

Cosa significa amministratore di sostegno e quando viene nominato?

L’amministratore di sostegno è una figura che viene nominata dal giudice tutelare per assistere e rappresentare le persone che non sono in grado di gestire autonomamente i propri interessi.

Questo avviene generalmente in caso di malattie invalidanti, disabilità fisiche o mentali, demenza o coma.

L’amministratore di sostegno ha il compito di proteggere gli interessi della persona assistita, prendendosi cura dei suoi affari finanziari, amministrativi e legali.

Inoltre, l’amministratore di sostegno può anche essere responsabile della cura personale della persona assistita, come la scelta del medico o l’organizzazione degli spostamenti.

La nomina dell’amministratore di sostegno avviene solo dopo un’attenta valutazione delle condizioni della persona assistita e dopo aver verificato la mancanza di altre soluzioni alternative.

La nomina viene decisa dal giudice tutelare sulla base di specifiche richieste e documentazione presentate dalla famiglia o dai medici curanti.

Qual è il processo per ottenere l’amministratore di sostegno e quali sono i requisiti necessari?

Per ottenere l’amministratore di sostegno, è necessario presentare una richiesta al giudice tutelare competente.

La richiesta deve contenere documentazione medica che attesti la condizione della persona assistita e il suo stato di incapacità, nonché una serie di informazioni sulla situazione familiare e finanziaria del richiedente.

Inoltre, la richiesta deve essere accompagnata da un elenco dei possibili candidati all’amministrazione di sostegno.

Il giudice tutelare valuterà attentamente la richiesta e gli elementi presentati, decidendo poi se nominare o meno un amministratore di sostegno.

Tra i requisiti per diventare amministratore di sostegno ci sono l’essere maggiorenni, non avere problemi penali e avere una buona conoscenza delle procedure amministrative e finanziarie.

Inoltre, l’amministratore di sostegno dovrà sottoscrivere un impegno a rispettare i diritti e le volontà della persona assistita e a utilizzare le sue risorse solo nell’interesse della stessa.

Chi può chiedere la nomina dell’amministratore di sostegno ?

Ai sensi dell’articolo 417 del c.c. la nomina dell’amministratore di sostegno può essere chiesta dai seguenti soggetti:

  • Il coniuge o la persona stabilmente convivente;
  • I parenti entro il quarto grado;
  • Gli affini entro il secondo grado;
  • Il tutore o il curatore del beneficiario;
  • Il pubblico ministero.

I poteri dell’amministratore di sostegno: cosa può fare e cosa non può fare?

L’amministratore di sostegno ha il compito di assistere e rappresentare la persona assistita in tutti gli aspetti della vita quotidiana, gestendo i suoi affari finanziari e amministrativi.

Tra le sue competenze ci sono la gestione dei conti correnti, la stipula di contratti, la vendita di beni mobili e immobili e la cura della salute della persona assistita.

Tuttavia, l’amministratore di sostegno non può agire in maniera arbitraria, ma deve sempre rispettare le volontà e gli interessi della persona assistita.

In particolare, l’amministratore di sostegno non può decidere per conto della persona assistita riguardo alle questioni personali, come le relazioni familiari o sentimentali.

Inoltre, l’amministratore di sostegno non può adottare decisioni che comportino un conflitto di interesse con la persona assistita o che possano arrecarle danno.

Infine, l’amministratore di sostegno deve sempre rendere conto delle sue attività al giudice tutelare e alla famiglia della persona assistita.

Come evitare la nomina dell’amministratore di sostegno: consigli utili

Se si vuole evitare la nomina dell’amministratore di sostegno, esistono alcuni consigli utili da seguire.

In primo luogo, è importante nominare un rappresentante di fiducia che sia in grado di prendersi cura dei propri interessi, qualora ci sia la necessità.

Questa persona deve essere scelta con attenzione e può essere un parente stretto o un amico di fiducia.

Inoltre, è possibile adottare misure preventive come la stipulazione di una procura preventiva o la redazione di un testamento biologico per specificare le proprie volontà riguardo alla salute e alla cura personale.

Infine, è sempre utile consultare un avvocato specializzato in materia di diritto civile e familiare per avere un’adeguata consulenza sulle opzioni disponibili per proteggere i propri interessi.

Con queste precauzioni, si possono evitare situazioni spiacevoli ed essere certi che i propri interessi saranno protetti in caso di necessità.

Come opporsi alla nomina dell’amministratore di sostegno: procedure e diritti.

Se si è contrari alla nomina dell’amministratore di sostegno, esistono alcune procedure e diritti che possono essere adottati per opporsi.

In primo luogo, è possibile chiedere il supporto di un avvocato specializzato in materia di diritto civile e familiare per ottenere una consulenza adeguata.

La persona assistita ha anche il diritto di scegliere il proprio rappresentante di fiducia e di comunicare chiaramente al giudice tutelare le proprie volontà riguardo alla nomina dell’amministratore di sostegno.

E’ infatti noto che, durante il giudizio di nomina dell’amministratore di sostegno, la persona cui il procedimento di apertura dell’amministrazione si riferisce, deve essere ascoltata dal Giudice.

Infatti la legge stabilisce che il giudice tutelare non solo deve sentire la persona ma deve tener conto, compatibilmente con gli interessi e le esigenze di protezione della persona, dei bisogni e delle richieste di questa”.

Si può dire quindi che l’audizione del potenziale beneficiario costituisce il vero fulcro dell’intero procedimento.

Ciò consentirà al Tribunale di adottare il provvedimento migliore commisurato alle concrete esigenze dell’amministrando.

Per tali motivi appare evidente quanto sia importante e spesse volte decisivo l’apporto di un avvocato che possa rappresentare e tutelare il beneficiario.

Al riguardo si fa notare che gli avvocati dello studio legale SAL sono specializzati nelle procedure di amministrazione di sostegno avendo ottenuto svariati successi in caso di opposizioni alla nomina.

Infine, è importante ricordare che la nomina dell’amministratore di sostegno può essere revocata in qualsiasi momento se si dimostra che non risponde più alle esigenze della persona assistita o che agisce contro i suoi interessi.

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