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Denunciare ospedale per malasanità a causa di infezione, negligenza o morte sospetta di un familiare

Denunciare ospedale per malasanità a causa di infezione, negligenza o morte sospetta di un familiare

La morte di un familiare in Ospedale costituisce sempre un momento di grande tristezza per tutti i parenti; ma anche di grande apprensione in quanto spesse volte non si è a conoscenza degli adempimenti che bisogna svolgere subito dopo il decesso. La situazione diviene ancora più emotiva quando si nutre il sospetto che la morte sia derivata da negligenza o comunque da un errore dei sanitari che hanno avuto in cura il paziente. Vediamo quindi insieme cosa fare in caso di morte in Ospedale di un proprio familiare e come comportarsi quando si ritiene di trovarsi di fronte ad un caso di malasanità.

Morte in Ospedale, cosa fare?

In caso di morte in ospedale, generalmente la salma rimane per circa 2-3 ore nel reparto ove è avvenuto il decesso ed il sanitario presente, dopo aver constatato il decesso, lo certifica indicando data e orario.

Durante questo periodo, a discrezione dei dipendenti dell’Ospedale, è possibile restare vicini alla persona cara.

E’ assolutamente vietato alle agenzie funebri entrare all’interno dell’ospedale in quanto la sistemazione della salma è un compito che spetta unicamente al personale della struttura ospedaliera.

In ogni caso, dalla constatazione del decesso devono per legge trascorrere comunque 24 ore. La salma viene trasferita nella camera mortuaria.

Ovviamente, quando la morte avviene in un ospedale, una casa di cura, una clinica privata o una casa di riposo, la scelta delle onoranze funebri spetta sempre ai familiari.

A questo punto, il personale dell’agenzia di onoranze funebri prescelta dalla famiglia, potrà provvedere alla vestizione della salma e al prelievo presso la camera mortuaria per la celebrazione del funerale.

Successivamente, sarà l’agenzia funebre cui i familiari si sono rivolti ad organizzare tutto quanto occorre per il rito funebre e la sepoltura o cremazione.

Cosa fare in caso di morte sospetta in ospedale?

Purtroppo sono molto estesi i casi di malasanità in Italia.

Può dunque capitare che i familiari della persona deceduta possano nutrire dei sospetti sulle cause della morte del proprio caro temendo che il decesso sia derivato da uno o più errori dei sanitari.

In tal caso, la cosa più opportuna è richiedere immediatamente la copia conforme della cartella clinica.

Successivamente è consigliabile contattare un avvocato specializzato in cause di malasanità il quale, grazie all’intervento di un medico legale, possa valutare la presenza di fatti rilevanti ( colpa ) che hanno determinato il decesso.

Su questo punto, tuttavia, è fondamentale precisare che la malasanità è una materia molto delicata, quindi è opportuno rivolgersi sempre ad avvocati specializzati in materia.

Lo studio legale SAL offre assistenza medico-legale a Napoli nonché a Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Nola, Aversa ed Avellino, ed è disponibile a valutare ciascun caso di presunta malasanità.

Risarcimento danni da malasanità ai familiari della persona deceduta

Quando un paziente muore per colpe addebitabili ai sanitari dell’Ospedale, ai familiari spetta il risarcimento dei danni da “perdita del rapporto parentale”.

Infatti, il risarcimento del danno non patrimoniale, derivante dalla morte, va riconosciuto in favore dei prossimi congiunti, cioè indipendentemente dalla loro qualità di eredi, quando il rapporto di stretta parentela con la vittima, le condizioni personali ed ogni altra circostanza del caso concreto evidenziano un grave perturbamento del loro animo e della loro vita familiare, per la perdita di un valido sostegno morale.

Praticamente si tratta della sofferenza da loro patita per la perdita del loro stretto congiunto nelle sue varie forme quindi anche nella sua componente esistenziale e nella sua proiezione morale.

Quali sono i familiari ai quali spetta il risarcimento del danno da morte del congiunto?

Hanno diritto al risarcimento i familiari, quali il coniuge, i genitori, i figli e i fratelli o sorelle, e ciò anche se al momento della morte non convivevano con congiunto.

Tuttavia secondo la Giursprudenza, hanno diritto al mantenimento anche i nipoti e i cugini (parenti fino al 4°)  addirittura tutte quelle persone che, sebbene non fossero legati alla vittima da vincolo parentale, riescono a dimostrare di aver avuto un rapporto continuativo e stabile a livello affettivo ( ad esempio una  convivenza tra partner ).

Come si calcola il risarcimento da morte di un familiare?

Per la quantificazione del risarcimento dei danni per la morte di un congiunto le tabelle di riferimento devono essere quelle del Tribunale di Roma.

Secondo tali tabelle cinque sono i fattori che influenzano il risarcimento, ovvero::

  1. il rapporto di parentela esistente tra la vittima ed il congiunto avente diritto al risarcimento, potendosi presumere che il danno sia maggiore quanto più stretto il rapporto;
  2. l’età del congiunto: il danno è tanto maggiore quanto minore è l’età del congiunto superstite;
  3. l’età della vittima: anche in questo caso è ragionevole ritenere che il danno sia inversamente proporzionale all’età della vittima, in considerazione del progressivo avvicinarsi al naturale termine del ciclo della vita;
  4. la convivenza tra la vittima ed il congiunto superstite, dovendosi presumere che il danno sarà tanto maggiore quanto più costante e assidua è stata la frequentazione tra la vittima ed il superstite;
  5. presenza all’interno del nucleo familiare di altri conviventi o di altri familiari non conviventi (fino al quarto grado, inclusi, quindi, i cugini): infatti il danno derivante dalla perdita è sicuramente maggiore se il congiunto superstite rimane solo, privo di quell’assistenza morale e materiale che gli derivano dal convivere con un’altra persona o dalla presenza di altri familiari, anche se non conviventi.

 Quali sono le somme che generalmente spettano a titolo di risarcimento ai familiari?

Come detto in precedenza gli importi stabiliti a titolo di risarimento in favore dei familairi delle vittime di malsanità in caso di decesso dipendono da vari fattori.

Tuttavia, nel corso degli anni il nostro studio ha avuto modo rilevare una media dei risarcimenti ottenuti dai propri clienti a causa dell erdita del prossimo congiunto.

Diciamo quindi che indicativamente le somme sono le seguenti:

Moglie/marito: circa € 200.000,00

Figli: circa € 160.000,00

Nipoti: circa € 45.000,00

Come denunciare un ospedale per morte sospetta di un familiare?

Prima di rispondere a questa domanda è assolutamente doveroso evidenziare che non sempre è conveniente rivolgersi all’autorità giudiziaria penale per denunciare un caso di malasanità, specialmente se la priorità è quella di ottenere il solo risarcimento dei danni.

Ciò perché in caso di denuncia tutto è gestito da un P.M. con inevitabile dilatarsi dei tempi.

In secondo luogo, perché in sede penale, è molto più difficile ottenere giustizia rispetto ad una causa civile.

Infatti, nel processo penale la condanna viene emessa solo in presenza della certezza  della colpevolezza, mentre in sede civile vige il principio del “più probabile che non”.

Pertanto, in caso di morte sospetta in Ospedale, conviene sempre ( o quasi sempre ) agire esclusivamente in ambito civile.

Il consiglio che lo studio legale SAL sente di dover dispensare è quello di rivolgersi in ogni caso e da subito ad un avvocato esperto in materia che sia in grado di valutare attentamente ciascun caso con l’aiuto di un medico legale.

Al riguardo si precisa che lo studio SAL è specializzato nell’offrire assistenza nel campo della malasanità senza richiedere alcun anticipo ai propri clienti ed avvalendosi di validi medici legali.

 

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