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Quanto spetta alla moglie in caso di separazione

Quanto spetta alla moglie in caso di separazione

La separazione coniugale rappresenta un momento molto delicato della coppia che ha deciso di dividersi. Se quindi appare assolutamente comprensibile nella fase inziale un certo sconforto, i coniugi devono quanto prima trovare la giusta forza e specialmente lucidità per affrontare la questione in maniera matura. I maggiori interrogativi sul punto sono i seguenti: Quanto spetta alla moglie in caso di separazione? Come si stabilisce l’assegno di mantenimento in caso di separazione? per quanto tempo bisogna dare il mantenimento alla ex moglie?

Di seguito cercherò quindi di spiegarti cosa spetta a una madre separata, chi decide il mantenimento, per quanti anni bisogna mantenere la moglie e cosa fare se il marito non dà i soldi alla moglie.

Mantenimento in caso di separazione.

E’ noto che a seguito di separazione entrambi i coniugi hanno il diritto a vivere dignitosamente.

Ciò significa che se esiste una importante differenza reddituale tra i consorti, la parte economicamente più forte sia tenuta a versare al coniuge più debole un assegno di mantenimento.

E’ utile che tu sappia, tuttavia, che quando parlo di coniuge più debole non necessariamente faccio riferimento alla moglie. Infatti, può capitare anche che la parte debole non sia la moglie bensì il marito.

In tale ultimo caso quindi sarà la moglie a mantenere il marito.

E ti dico che tale circostanza mi è capitata tante volte nella mia vita professionale, secialmente negli ultimi anni.

Ma focalizziamo ora la questione sul diritto al mantenimento della moglie.

Cosa spetta a una moglie separata?

Allora, prima di spiegarti quanto spetta alla moglie in caso di separazione, dobbiamo prima chiarire una cosa, ovvero:

Chi decide l’assegno di mantenimento?

Bene! Devi sapere che se hai deciso di separarti, esistono due possibilità:

  1. Puoi raggiungere un accordo con tua moglie. Ciò significa che entrambi stabilite in maniera pacifica l’importo del mantenimento. Praticamente decidete voi.
  2. l’alternativa, quando appunto non si riesce a raggiungere un accordo, la decisione sul mantenimento sarà presa dal Giudice di Famiglia.

Ora abbiamo detto che il coniuge più debole è quello che ha un reddito inferiore o che addirittura non lavora.

Però voglio precisarti che se non riesci a raggiungere un accordo con tua moglie sul mantenimento, siccome la decisione è rimessa al Tribunale, il Giudice al fine di stabilire l’importo più giusto di mantenimento non terrà conto solo dei redditi da lavoro tuoi e di tua moglie ma anche di altri elementi tipo eventuali case di proprietà, investimenti, conti correnti etc.

Ma ora, come promesso, rispondo al tuo interrogativo ovvero quanti soldi devo dare a mia moglie?

Come si stabilisce l’assegno di mantenimento in caso di separazione?

Come ti ho precisato prima, tu e tua moglie potete liberamente decidere la somma da versare a titolo di mantenimento.

Questa chiaramente è la soluzione migliore e che mi permetto di consigliarti.

Mi rendo tuttavia che non sempre ciò è possibile.

In caso quindi di disaccordo è il Giudice a decidere.

In tal caso il Magistrato per stabilire la cifra deve fare una valutazione complessiva della vostra situazione economica e patrimoniale, il tenore di vita goduto durante la vita matrimoniale e comprendere, infine, se il coniuge che chiede il mantenimento ha o meno i mezzi economici adeguati per vivere dignitosamente.

Avrai quindi compreso che la questione non è così semplice come pensavi.

Diciamo però che in maniera semplicistica i riferimenti più importanti di cui il Giudice tiene conto solo lo stipendio ed il patrimonio ( quindi case di proprietà, auto costose, conti correnti ed eventuali investimenti).

Per renderti la situazione più semplice di seguito ti pongo alcuni esempi:

IPOTESI A)

– Moglie disoccupata

– Marito con uno stipendio di circa 1.400,00

– Casa familiare di proprietà

Quindi, in una situazione del genere, se nella casa continua a vivere tua moglie, il Giudice potrebbe prevedere circa ¼ del tuo stipendio. Pertanto, tua moglie potrebbe ricevere una somma di circa 300/350. Questo perché la casa coniugale per le già costituisce un ottimo beneficio specialmente se l’abitazione è di tua proprietà.

Se invece la casa non va a tua moglie, il Giudice potrebbe aumentare l’importo di mantenimento che in definitiva potrebbe assestarsi intorno ai 400/500 euro.

IPOTESI B)

– Moglie che svolge attività lavorativa che sebbene le permetta di essere economicamente indipendente, non le garantisce lo stesso tenore di vita goduto in costanza di matrimonio.

– Marito con uno stipendio di circa 1.400,00

– Casa familiare di proprietà

Diciamo subito che qualora si verificasse una situazione del genere, il Giudice potrebbe anche negare a tua moglie il mantenimento perché economicamente indipendente sebbene non mantenga lo stesso livello di vita di prima.

Quando non spetta il mantenimento alla moglie ?

Abbiamo detto che il primo presupposto per avere l’assegno di mantenimento è il divario economico tra i due ex coniugi.

Ovviamente tale differenza di redditi non deve essere colpevole, cioè non deve derivare da una volontà del coniuge meno abbiente

Al riguardo ti faccio presente che ad esempio può essere considerata incolpevole una moglie la cui precaria condizione economica sia derivata dalla sua scelta, con te condivisa, di dedicarsi alla gestione della casa e dei figli.

Questo perché evidentemente una scelta del genere ha magari implicato la rinuncia alla propria carriera e la perdita di ogni contatto con il mondo del lavoro.

Ciò significa, in definitiva, che se tale situazione si è protratta per molti anni e tua moglie è intanto arrivata ad un’età avanzata, tu non puoi certo pretendere che questa possa trovare un’occupazione.

Quindi in tal caso sei costretto a versare a tua moglie un assegno di mantenimento che tra l’altro dovrà essere proporzionato all’incremento di ricchezza che hai potuto ottenere contando proprio sul sacrificio di tua moglie.

Ovviamente sarà tua moglie sarà ritenuta incolpevole anche quando la stessa lamenti una precaria condizione di salute che non le permette di svolgere un adeguato impiego.

È infine incolpevole la condizione di disoccupazione della moglie che riesce a dimostrare in giudizio di aver fatto tutto il possibile per reperire, invano, un’attività lavorativa magari scrivendosi ai centri per l’impiego, partecipando a bandi e concorsi, richiedendo colloqui di lavoro.

Ovviamente una moglie perde il diritto al mantenimento se all’esito del giudizio è risultata responsabile per la fine del matrimonio.

Mantenimento moglie, quanto dura?

Siamo quasi arrivati alla conclusione di quest’articolo.

Sono sicuro che grazie alle informazioni che ti ho fornito hai più chiara la situazione.

Ma sono altresì certo che dopo tutto ti stai chiedendo:

Per quanto tempo deve dare il mantenimento a mia moglie?

Hai ragione. La tua domanda è giusta!

Prima di spiegarti quando cessa l’assegno di mantenimento al coniuge, ti voglio dire una cosa.

La legge non indica un tempo trascorso il quale non si ha più l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento alla moglie. Infatti il tuo obbligo può durare anche tutta la vita.

Ma quindi ti stai chiedendo: quando smettere di pagare il mantenimento?

Allora ti rispondo dicendoti che due sono i casi in cui puoi decidere di non pagare più il mantenimento:

  1. Se tua moglie trova un lavoro che le permetta di avere un reddito tale da renderla economicamente autosufficiente. In tal caso puoi chiedere la revoca del mantenimento o quanto meno la riduzione.
  2. Divorzi da tua moglie e lei si risposa.

 

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